mercoledì 2 febbraio 2011

Indagine sulla liberalizzazione del gas e dell'elettricità

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Secondo un’indagine condotta dalla Camera di Commercio milanese su un campione di 1.900 imprese, quattro aziende su cinque si sono affidate al mercato libero dell’energia.
Dalle analisi condotte, i settori maggiormente “liberalizzati” sarebbero quelli chimici e metallurgici rispettivamente per l’86,4% e il 91,6%.
Il motivo principale della loro scelta è il vantaggio economico. Soprattutto le grandi aziende, infatti, riescono ad ottenere prezzi inferiori rispetto a quelli proposti dal mercato cosiddetto Amministrato o di Salvaguardia, grazie al loro significativo fabbisogno energetico.

Inoltre è stato rilevato un dato interessante riguardante l’acquisto di energia da fonti rinnovabili, che probabilmente deve farci riflettere: purtroppo risultano ancora poche le aziende che, passando al libero mercato, hanno acquistato elettricità prodotta da fonti rinnovabili (solo il 3% del totale), anche se il 25% avrebbe dichiarato di essere disposto a pagare un prezzo maggiore per passare alle fonti rinnovabili, salvaguardando l’ambiente.
Infine l’analisi si è concentrata sulla qualità del servizio post-vendita offerto dai vari operatori del mercato libero. Il 46% delle aziende si dichiara, infatti, insoddisfatto del servizio ricevuto dopo la sottoscrizione del contratto. In particolare si evidenzia una scarsa chiarezza delle fatture, problematiche legate ai conguagli, tempi di risposta troppo lunghi e Servizio Clienti erogato da strutture di call center non sempre adeguatamente preparate, probabilmente per gli elevati turn-over degli operatori.
In sintesi si evince che le imprese si reputano soddisfatte del libero mercato per il vantaggio economico che ne traggono, ma vorrebbero trovare un fornitore in grado di garantire un servizio efficiente e di qualità anche nella fase di post-vendita.

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