martedì 29 marzo 2011

Impresa agricola


L'imprenditore agricolo è quel tipo di imprenditore che per la legge italiana svolge un'attività d'impresa agricola, precisamente colui che esercita un'attività d'impresa elencata dall'art.2135 c.c., ovvero:

Attività

Attività essenziali

In dottrina si parla di attività essenziali in presenza di coltivazione del fondo, allevamento di animali e selvicoltura. L'essenzialità è dovuta al fatto che in assenza questo tipo di attività non si può parlare di imprenditore agricolo.
Il secondo comma dell'art. 2135 del codice civile specifica che queste attività sono le attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.

Coltivazione del fondo

La più frequente delle attività agricole è la coltivazione del fondo, da considerare non più come l'attività nel campo (rimanendo escluse le coltivazioni in serra o la funghicultura), ma ormai come coltivazione, o meglio cura delle piante nel loro ciclo biologico, non necessariamente per intero. L'attività di cura deve essere costituita da più attività materiali, proprie del concetto di agricoltura (formate in genere da varie fasi come semina, aratura..). Per questi motivi è da escludere invece come attività agricola la mera raccolta di funghi[2].

Selvicoltura

La selvicoltura è la cura dei boschi, attività importante sia per l'apporto che queste aree, oggi a prescindere bene paesaggistico, danno a livello ambientale al territorio nazionale, sia per la loro produttività economica, in primis per la raccolta del legno. A questo scopo è bene individuare il criterio identificatore di questa attività, che deve necessariamente non alterare il ciclo biologico della vegetazione, non compromettendo a certi livelli la morte della pianta o di un intero gruppo di piante.
Nella selvicoltura è da considerare l'arboricoltura, ovvero la coltivazione di alberi in aree precedentemente prive o disboscate al fine di ottenere legno, frutti o beni ornamentali. Quest'attività non è compresa nell'attività tipica dei boschi (quindi non assoggettata alle regole forestali) ma è considerata attività agricola in senso stretto, nonostante la produzione di legna (e la relativa commercializzazione) siano elementi evidenti e primari.

Allevamento

L'allevamento di animali ha subito una corposa evoluzione non solo a livello tecnologico ma anche, e ovviamente di riflesso, a livello giuridico. Precedentemente si considerava infatti l'allevamento necessariamente collegato alla coltivazione del fondo o comunque correlato, anche perché gli animali erano massicciamente utilizzati nel lavoro dei campi. Con l'introduzione di veicoli, macchinari e trattori è stata operata col tempo una netta scissione tra la coltivazione del campo e l'allevamento, abbracciando parallelamente lo stesso metodo utilizzato per la coltivazione.
Si intende allevamento la cura di almeno una fase biologica di un animale, che comporta nella più tradizionale situazione la nascita e la crescita nonché la riproduzione dello stesso, ma non necessariamente tutte e tre le fasi. L'importante è che l'imprenditore ne compia almeno una. Non sarà imprenditore agricolo pertanto chi importa animali nutrendoli per breve tempo al solo scopo di rivenderli. A maggior ragione non lo sarà il cacciatore. Questa impostazione è stata fatta propria da un preciso atto normativo, stante anche la recalcitranza della giurisprudenza ad accettare la novità, contenuta nella D.Lgs. 228/2001.
Sono sorti due problemi a riguardo, poi risolti. Per primo, che genere di animali dovrebbe essere compresi nell'allevamento dell'imprenditore agricolo, ovvero se tutti o solo una parte. Si ritiene che sia da preferire la seconda ipotesi, in particolare per animali che, anche se non allevati su un fondo, potrebbero o dovrebbero esserlo.
Altra importante materia è quella dell'acquacoltura, allevamento di fauna acquatica sia in acqua dolce che salata, riconosciuto dal 2001 come impresa agricola a tutti gli effetti. Non va confusa però con la pesca, dato che quest'ultima presuppone la cattura dei pesci, e non la La pesca ha avuto un regime particolarmente tormentato, dato che in Italia non era considerata, alla stregua della caccia, un'attività agraria, mentre per l'ordinamento comunitario era inserita nel Protocollo I che definiva le attività da considerare agricole. Ne risultava un sistema discorde e contraddittorio, che escludeva lo status di impresa agricola all'imprenditore ittico per decidere controversie sottoponibili alla normativa nazionale, ed il contrario per materie riservate al diritto comunitario. La situazione è cambiata nel 2001 e con seguenti modifiche nel 2006, laddove il pescatore ed in genere l'imprenditore ittico non sono considerati imprenditori agricoli, ma sono perfettamente equiparati a quest'ultimo.

Attività connesse

L'imprenditore può essere definito agricolo anche qualora eserciti attività agricole connesse, ovvero quelle attività esercitate dallo stesso imprenditore, dirette alla manipolazione, alla trasformazione, alla conservazione, alla commercializzazione e alla valorizzazione dei prodotti ottenuti dalla coltivazione o dall'allevamento.
Le attività connesse hanno dei requisiti, in particolare quello della connessione con l'attività principale agricola, in mancanza della quale sarebbero attività essenzialmente di natura commerciale o industriale. La connessione, ovvero il legame di relazione ed interdipendenza[3], comporta che l'attività connessa, autonomamente commerciale, sia secondaria e derivi da quella agricola principale.
Altri requisiti individuati in dottrina sono l'unisoggettività dell'imprenditore, che deve essere lo stesso soggetto, e l'uniaziendalità dell'impresa, che si deve avvalere degli stessi mezzi e strumenti impiegati per l'attività principale. Per sintetizzare, un'unica e medesima impresa.
Le attività connesse si dividono in a prevalenza dei prodotti oppure a prevalenza delle attrezzature.
Ne derivano questi esempi:
  • Se acquisto del latte da aggiungere alla mia produzione aziendale e lo trasformo in formaggio da vendere prevalgono i prodotti poiché compero, trasformo e vendo.
  • Se con la mia motrice ed aratro vado ad arare il campo di un mio cliente, dopo avere arato il mio fondo, prevalgono le attrezzature, mi faccio pagare il lavoro e l’usura del mezzo.
L'agriturismo è la tipica attività agricola connessa, essendo un'impresa che offre servizi di per se commerciali (ristorazione, turismo, vendita di prodotti tipici, camere), ma con dei limiti. I prodotti offerti e trasformati devono essere per la maggior parte propri, mentre gli ospiti da accomodare in camera non più di dieci.

martedì 22 marzo 2011